Sono una terapeuta incentrata sul cliente, il che significa che credo che la relazione terapeutica sia parte integrante del processo terapeutico.

Ho scelto come strumento principale la Terapia della Gestalt, terapia esperienziale volta all’ accrescimento delle potenzialità del sè e delle qualità relazionali; si sviluppa da una concezione fenomenologica ed esistenzialista dell’essere umano e delle sue relazioni.

La terapia della Gestalt interviene sulle interruzioni del processo di autoregolazione al confine tra l’individuo e il suo ambiente, che impediscono la consapevolezza dei bisogni vitali e della loro priorità nonché il coinvolgimento e l’identificazione con essi; è una terapia esperienziale, più che verbale o interpretativa.

All’ interno della relazione terapeutica si pone sempre maggiore attenzione sulle nostre strategie, per essere poi in grado di scegliere se tenerle o cercarne di nuove. Stimolare l’adattamento creativo implica il favorire una presa di coscienza ampia e profonda che, attingendo dalla propria esperienza personale ed interpersonale, faccia  emergere in ciascuno una consapevolezza di essere storico e sociale inserito in modo responsabile e costruttivo nel proprio ambiente di vita.

La possibilità di scelta nasce dalla consapevolezza e dalla accettazione di ciò che si è e il setting terapeutico è proprio il luogo sufficientemente sicuro ove le nuove scelte possono attualizzarsi prima di essere sperimentate nel proprio ambiente quotidiano.

Lavoro in modo intersezionale, affermativo e anti-oppressivo, rispetto i codici etici e gli standard di competenza stabiliti dal mio Ordine di riferimento, e non sostengo alcuna forma di terapia di conversione.

“Il processo di maturazione è una transizione dal sostegno ambientale all'auto sostegno, e il fine della terapia consiste nel far sì che il paziente non dipenda dagli altri e scopra fin dal primissimo momento che può fare molte cose, molte più cose di quelle che crede poter fare”.

F. Perls

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